Sale l’attesa per il nuovo incontro de “Il salotto delle 6” , condotto da Pasquale Bottone . Domani 17 settembre, alle 17.30 nella sala consiliare, Alfio Caruso spiegherà le tesi contenute nel suo libro “Milano ordina uccidete Borsellino. L'estate che cambiò la nostra vita”, confermate in questo ultimo periodo dalle nuove inchieste che sottolineano in modo sempre più marcato la matrice di Stato.
“Le ultime risultanze delle inchieste – anticipa lo scrittore – avvalorano le ipotesi del libro. E non parleremo solo della strage di via D’Amelio, dove perse la vita Borsellino con la sua scorta, ma anche del legame con altri fatti di sangue precedenti. Gli inquirenti sono di nuovo tornati sull’attentato del 1985 a Pizzolungo, quando un'autobomba esplose per tentare di uccidere l'allora sostituto procuratore Carlo Palermo. Morirono dilaniati dall'esplosione una donna di 36 anni e i suoi due gemellini di 6 anni, che gli fecero involontariamente da scudo. Il sostituto procuratore stava seguendo le indagini su un traffico di armi. Indagine che interessò successivamente anche Falcone e Borsellino. Oggi è ormai chiaro che l’esplosivo utilizzato allora – prosegue Caruso –, e ancora nell’89 e nel ’92, era di natura militare proveniente dal Nord Italia, conservato in Sicilia da Calabrò, il boss di Alcamo. Tesi confermata dalla intercettazioni effettuate da Genchi, che evidenziò un cellulare clonato in mano al boss”.
Elementi nuovi, alcuni non ancora di pubblico dominio, che domani Caruso illustrerà personalmente, alla luce anche delle nuove inchieste. Un appuntamento da non perdere.
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