mercoledì 17 novembre 2010

LIBRI/RASSEGNE : Grande successo di pubblico per Iacona a Il Salotto delle 6


Grande successo di pubblico, che ha riempito la sala Benedetti di Palazzo Gentili a Viterbo, , per l’incontro con Riccardo Iacona a Il Sal8 delle 6, confermando le aspettative della vigilia. Frizzante ed entusiasmante il dibattito che è scaturito tra il giornalista di Rai3 e il conduttore Pasquale Bottone. Come in una lunghissima partita di tennis, l’ideatore del Salotto ha servito e il conduttore di Presadiretta ha risposto, mettendo a segno una serie di punti, molto apprezzati dal pubblico.
Iacona ha raccontato in modo molto brillante le sue inchieste, merito della sua esperienza pluridecennale nella Tv di Stato. Il primo argomento affrontato è stata la mancanza di libertà in Italia: “Ormai si parla solo di quello che vuole la politica, altrimenti si va alla periferia del sistema, dove c’è il mio programma. Il dibattito politico di questi ultimi anni è di una povertà incredibile, fatta solo di slogan, formule semplici. Eppure guardando le agenzie si incontra un campo narrativo enorme, dove però andiamo solo noi. Nel libro ‘L’Italia in presa diretta’ esprimo la mia preoccupazione: se la politica controlla gli argomenti il Paese diventa man mano più povero”. Iacona, dichiarando più volte la sua avversione politica al Presidente del consiglio, sottolinea una serie di notizie che non sono state adeguatamente, secondo lui, raccontate: i respingimenti verso la Libia, in aperta violazione al diritto d’asilo, le intercettazioni di Trani, la ricostruzione de L’Aquila, che ha creato danni enormi con la creazione di cittadine ghetto, i tagli alla scuola, che continuando da anni tarpano le ali alle generazioni future e si è ormai al fallimento, mentre in Svezia aumentano gli investimenti sulla ricerca in tempo di crisi.
“Dobbiamo essere onesti e trasparenti verso il pubblico – ha precisato – perché quando c’è competizione c’è libertà. Oggi siano nel mondo della sottrazione, meno botteghe artigianali, meno spazi, meno concorrenza. Un periodo come questo, dal punto di vista industriale non c’è mai stato in Italia. Eppure per parlarne la crisi del centrodestra è dovuta iniziare all’interno del centrodestra. Per crescere il Paese deve avere un dibattito interno”. Iacona ha criticato tutto il mondo politico: “c’è una specie di rinuncia a governare, non si danno mai risposte a medio e lungo termine, tutto è parametrato alla prossima campagna elettorale e il linguaggio della politica si è impoverito”. Incalzato anche dal pubblico, che ha partecipato attivamente, ha affrontato l’argomento della criminalità: “le forze dell’ordine stanno facendo decine di arresti, Maroni può rivendicare buoni risultati, realizzati con persone valide, ma la ‘ndrangheta sta in tutta Italia, non solo in Calabria, ed è sicuramente infiltrata anche in Lombardia”. Un pensiero è andato anche al Pd: “un partito dove è evidente la crisi della classe dirigente e lo dimostrano le primarie di Milano. Si dibatte troppo e nasce una crisi di rapporto con il Paese, il problema di fondo è che devono ancora garantire un posto alla vecchia classe dirigente del Pci”.
Al termine il quadro di questa Italia è risultato abbastanza inquietante, ma Iacona è ottimista: “Il mondo cambia e si muove, si deve passare dalle parole ai fatti, c’è possibilità di miglioramento, per questo è necessario un nuovo protagonismo sociale”.

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